Un romanzo famigliare dai toni scherzosi, tratto dall'autobiografia pubblicata nel 2021 da Roland Perez. Al cinema. La recensione
Roberto Manassero
Tratto dal romanzo di Roland Perez «Ma mère, Dieu et Sylvie Vartan» Vincitore del Prix Littéraire du Cheval Blanc 2022.
Parigi, anni '60. Esther, madre di una numerosissima famiglia marocchina da poco immigrata, dà alla luce il suo ultimo figlio, Roland. Il piccolo nasce con un piede torto che gli impedisce di stare in piedi, ma questo non scoraggia Esther dal combattere perché Roland un giorno possa camminare con le sue gambe. Contro il parere dei medici e del marito, che suggeriscono l'uso delle stampelle, Esther sacrifica tutto per realizzare il suo obiettivo e alla fine vince la sua battaglia: Roland imparerà a camminare, si iscriverà a un corso di danza, farà l'attore prima e l'avvocato poi, si sposerà e avrà dei figli e fra le altre cose lavorerà per la cantante Sylvie Vartan, in gioventù idolo di tutta la famiglia. La recensione
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