Damiano Michieletto dirige un film colto ma accessibile che parla dell'ingiustizia della condizione femminile. E dove la musica può fare tutto. A Natale al cinema. La recensione
Paola Casella
Il film liberamente tratto dal romanzo Stabat Mater di Tiziano Scarpa.
Venezia, 1716. Cecilia è un'orfana che la madre ha affidato all'Ospedale della Pietà, e come le altre ospiti dell'istituto ha imparato a leggere, scrivere e soprattutto suonare uno strumento musicale, nel suo caso il violino. Le musiciste più dotate dell'orfanotrofio si esibiscono in pubblico dietro ad una grata. Le ragazze vengono affidate alla guida di un prete di grande talento ma fallimentare come impresario musicale. Si tratta di Antonio Vivaldi che intuirà in Cecilia un talento simile al proprio, e un'analoga passione per la musica. La recensione
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