Una giovane cantante sceglie la carriera di attrice, scatenando una serie di omicidi da parte di un suo fan.
Mima, cantante di poco successo di un trio pop giapponese, le CHAM, lascia il suo gruppo per dedicarsi alla carriera di attrice, esordendo in una pellicola nel ruolo secondario di una ragazza mentalmente instabile. Ma la sua decisione è avvertita da un fan come un tradimento e scatena le sue violente manifestazioni d'ira, fino a efferati omicidi e a una spersonalizzazione della protagonista all'interno della cui mente si insinua un solo e unico sospetto: è forse lei la vera autrice di queste morti? Da sempre affascinato dalle meccaniche del cinema e dello spettacolo, Satoshi Kon, qui al suo esordio, prende la sceneggiatura di questo film (tratto da un romanzo di Yoshikazu Takeuchi) che inizialmente doveva essere portata sullo schermo da attori in carne e ossa, e le dà forma con la sua matita in una maniera virtuosa, lontano da quel solito freddo esercizio di equilibrismo stilistico tipicamente nipponico. Lineare e compatto, riesce a tenere saldamente i fili della suspense, tessendo la trama a perfezione. Asetticità, immobilità, solitudine si mescolano come in un mazzo di carte falsate, dove non si eccede nel sensazionalismo o nel facile psicologismo. La recensione