Se avete visto e amato gli agenti 0S117 interpretati da Jean Dujardin, se vi piace il sapore vintage dei film con Louis de Funès della fine degli anni ’60, inizio anni ’70, allora questo film è per voi. Un concentrato di attori di area franco-belga, costumi anni ’70 e auto d’epoca come se piovesse, colori sfacciati, come se il film fosse stato dipinto da un bambino, e accadimenti sfacciati, come se il film fosse stato pensato da un bambino.
Invece deve averlo pensato soprattutto Christian Clavier, che noi conosciamo per Asterix e per I visitatori. Che qui produce e scrive il film, e raccoglie attorno a sé un cast sontuoso di fuoriclasse della commedia: dal belga Benoit Poelvoorde, che nel 2015 era un Dio sadico e disperato, in Dio esiste e vive a Bruxelles, a Gérard Depardieu, ovvero il Dio extralarge del cinema francese. Clavier si ritaglia il ruolo di un poliziotto con baffi, cappello e pipa, palesemente un Maigret al contrario: pasticcione, ciarliero, invadente, tutto quello che il personaggio dei romanzi di Simenon non era, non è stato mai. Il peggiore degli ispettori possibili. Poelvoorde è un miliardario tradito dalla moglie, Depardieu il capo della polizia, e Rossy De Palma, l’attrice dal volto picassiano, feticcio di Almodovar fin da Donne sull’orlo di una crisi di nervi, è nel film un’attrice famosa, “come Jeanne Moreau, ma meglio” ospite della villa a Saint Tropez. Vai all'articolo